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Immagine del redattoreZaira Salemi

Mindful Eating: come mangiare in modo consapevole - Testimonianza.

Aggiornamento: 13 nov 2023


mindful eating cosè

In questo articolo ti racconterò la storia di Imma e di come sia riuscita a smettere di fare le diete e restare in forma grazie alla pratica del Mindful Eating, comunemente conosciuta come alimentazione consapevole e intuitiva.

Ma prima lasciami introdurre brevemente cos’è il Mindful Eating e come praticare questo tipo di alimentazione consapevole.

Ecco tutto ciò di cui parlerò in questo articolo:




Cos'è il Mindful Eating o Alimentazione Consapevole?


Il Mindful Eating (alimentazione consapevole) è una pratica alimentare che prevede di mangiare portando attenzione e consapevolezza al momento presente (del pasto o dello spuntino). In parole semplici si tratta di concentrarsi sul proprio corpo e sui segnali che esso invia durante il pasto, per comprendere appieno quando si è sazi oppure pieni, quando il sapore dei cibi non ci dona più piacere o quando le emozioni stanno guidando il nostro modo di mangiare.

Una volta compreso tutto ciò che accade dentro di noi abbiamo la possibilità di scegliere davvero consapevolmente se continuare a mangiare oppure attivare altre risorse.



Come praticare il Mindful Eating?


come praticare mindful eating

Il mindful eating prevede una serie di pratiche quotidiane, come ad esempio:

  • prestare attenzione al cibo che stiamo mangiando, osservando il suo colore, la sua forma, il suo sapore e il suo odore;

  • mangiare lentamente, cercando di masticare bene e di sentire la consistenza del cibo in bocca;

  • concentrarsi sulla sensazione di sazietà, rallentando il ritmo della deglutizione quando ci si accorge di essere pieni a sufficienza;

  • evitare di distrarsi con la televisione, il computer o lo smartphone durante i pasti;

  • rispettare le sensazioni di fame e sazietà del proprio corpo, senza costringersi a mangiare o a fermarsi.

Il mindful eating può aiutare a ridurre il consumo di cibo superfluo e a mangiare in modo più salutare, dando al corpo il giusto nutrimento di cui ha bisogno. Inoltre, può aiutare a sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio corpo e delle proprie esigenze, non solo in relazione all'alimentazione, ma anche a livello psicologico e emotivo.


Il Mindful Eating è un approccio non prescrittivo


L’approccio del Mindful Eating possiede solide basi scientifiche in quanto si tratta di applicare i fondamenti della Mindfulness all'alimentazione.

A differenza degli approcci prescrittivi all’alimentazione, in cui il dietologo o nutrizionista prescrive una dieta con la lista dei cibi concessi e proibiti e con l’indicazione delle quantità permesse o delle porzioni, il mindful eating si pone come un approccio non prescrittivo: la quantità e la scelta dei cibi si basano sui segnali che il corpo ci invia, grazie alla saggezza e all’intuito naturale che possediamo fin dalla nascita ma che, a causa di diete e prescrizioni, abbiamo perso e necessitiamo di recuperare.


Il Mindful Eating è approccio basato sulla consapevolezza rivolto a migliorare la relazione di una persona con il cibo e a favorire scelte alimentari sane e soprattutto sostenibili.


La sostenibilità è la caratteristica vincente del Mindful Eating: mentre stare a dieta è faticoso e le persone tendono a mollare prima o poi (ecco perché le diete non possono essere un metodo sostenibile ma devono essere usate solo in casi particolari e per brevi periodi di tempo) il Mindful Eating è un approccio piacevole che viene integrato con naturalezza nella nostra vita quotidiana perché semplicemente risveglia il nostro intuito interiore. Si tratta quindi di un approccio sostenibile, ovvero da sposare per tutta la vita.

Detto fra noi, se lo provi non lo lascerai mai più!


Quali sono i principi del Mindful Eating?


I principi fondamentali del mindful eating sono:

  • Consapevolezza del cibo: La consapevolezza consiste nell'essere attenti al cibo che si sta mangiando, ai sapori, alle sensazioni fisiche e alle emozioni che il cibo induce.

  • Contatto con il corpo: Prestare attenzione alle sensazioni fisiche dell'appetito e della sazietà.

  • Esplorazione dei bisogni: L'identificazione dei bisogni emotivi e fisici che portano a un comportamento alimentare.

  • Scelta consapevole: La scelta del cibo in modo consapevole, sulla base delle proprie esigenze di salute, gusti e valori personali.

  • Consapevolezza dell'ambiente: L'attenzione all'ambiente circostante, alle abitudini alimentari e alle influenze sociali che possono influire sulla scelta del cibo.


Il protocollo si basa su studi scientifici che dimostrano che l'essere consapevoli del cibo aiuta a ridurre l'eccesso di cibo, a migliorare la digestione, a ridurre lo stress e ad aumentare la soddisfazione complessiva del pasto.


Mindful Eating è utile come trattamento contro le abbuffate e il binge eating disorder


mindful eating contro le abbuffate

Il mindful eating, ovvero l’alimentazione consapevole, viene spesso proposto come trattamento per le persone che soffrono di abbuffate e binge eating disorder.

La tecnica del mindful eating si basa sull’idea che la consapevolezza e l’attenzione al cibo durante i pasti possano aiutare a ridurre l’impulso a mangiare in modo compulsivo e a controllare la quantità e la qualità degli alimenti consumati.

Ad esempio, attraverso il mindful eating si può imparare a riconoscere i segnali di fame e sazietà del proprio corpo, a mangiare lentamente, a gustare il cibo e a concentrarsi sulle sensazioni che si provano durante il pasto.

In questo modo, si può sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio rapporto con il cibo e delle emozioni che spesso si nascondono dietro al desiderio di mangiare in modo eccessivo.

Il mindful eating può essere praticato attraverso diverse tecniche, come la meditazione, la visualizzazione e la respirazione consapevole. Può anche essere svolto durante l’effettivo consumo del pasto, concentrandosi sui sapori e sulla consistenza del cibo e riducendo le distrazioni esterne, come la tv o il cellulare.

In ogni caso, il mindful eating richiede pratica e costanza per diventare efficace, ma può rappresentare un valido strumento per chi vuole superare il problema dell’alimentazione eccessiva o il binge eating disorder e tornare a una sana relazione con il proprio corpo e con il cibo.


In fondo all’articolo troverai tutte le informazioni per intraprendere un percorso con me o per iniziare ad approcciarti all’alimentazione consapevole in autonomia, dove e quando vuoi grazie al mio corso online di Mindful Eating.

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Ma adesso, come promesso, ti lascio alla testimonianza di Imma.


Mindful Eating: la storia di Imma e la sua testimonianza



mindful eating storia testimonianza

Fase 1 : “Sono stanca di stare a dieta”

Imma è una donna forte, decisa e piena di grinta. Amava viaggiare, uscire a cena con gli amici e andare ad esplorare nuovi luoghi durante il week end. Ma c’era qualcosa che le impediva di godersi la sua vita e i suoi momenti di svago al 100%: si trattava della dieta a cui cercava di restare fedele ormai da anni.

Ogni volta che organizzava una gita fuori porta iniziava a preoccuparsi di cosa e quanto avrebbe mangiato, di cosa avrebbe visto sulla bilancia il giorno dopo e di quanto fosse necessario rinunciare ai cibi che gli amici mangiavano per rispettare le regole alimentari che la sua dieta prevedeva.

Un giorno Imma si svegliò, si guardò allo specchio stanca dell'eterna lotta con la bilancia e del tormento delle diete. Era esausta di privarsi dei cibi che amava, di contare calorie e di sentirsi inadeguata quando il peso non era perfetto.

“Ma possibile che io debba restare a dieta tutta la vita? Possibile che non ci sia un modo per vivere più serena e libera?”

Lì, in quel preciso istante, Imma prese la decisione più importante della sua vita: sarebbe stata libera. Libera dalle restrizioni, libera dai sensi di colpa e libera dal giudizio degli altri.

Non sapeva come avrebbe fatto ma iniziò a cercare su internet informazioni su come smettere di stare a dieta, come smettere di abbuffarsi e come smettere di mangiare troppo e trovò il mio sito internet: in pochi minuti prenotò il suo primo appuntamento con me.

Al primo incontro Imma mi raccontò che in età adolescenziale soffriva di abbuffate e alimentazione eccessiva a causa di difficoltà emotive che l'avevano portata ad avere molto peso in eccesso. Aveva seguito una psicoterapia cognitivo comportamentale e già durante i primi mesi i sintomi delle abbuffate si erano ridotti fino a scomparire.

Oltre alla psicoterapia Imma era seguita anche da una dietista esperta che le aveva fornito un piano alimentare da seguire per ritrovare un equilibrio nel modo di nutrirsi.

In effetti il protocollo di trattamento delle abbuffate e della fame nervosa prevede di affiancare un supporto dietetico alla psicoterapia (e talvolta anche farmacologico): in base alla situazione specifica di ogni singolo paziente a volte si tratta di un semplice schema con i cibi suddivisi per macronutrienti, altre volte si tratta di un piano di rialimentazione con le quantità minime, altre volte un piano alimentare più completo suddiviso nei pasti principali più gli spuntini.

Tutto questo supporto nutrizionale è assolutamente necessario per permettere al corpo, alterato da diete continue o abbuffate, di ricominciare a nutrirsi in una maniera adeguata, con tutto ciò che gli è necessario e ad intervalli di tempo regolari.

E in effetti anche per Imma aveva funzionato: mentre la psicoterapia guariva le sue ferite dell’anima, la guida nutrizionale le aveva permesso di superare i sintomi delle abbuffate in poco tempo.

Ma nel frattempo erano trascorsi 10 anni. Imma era guarita dalle abbuffate, aveva perso naturalmente il peso in eccesso accumulato, aveva superato i suoi blocchi emotivi in terapia ma era rimasta aggrappata al piano alimentare con le unghie e con i denti!


Fase 2: “Ho paura di ingrassare se smetto di stare a dieta”

Imma aveva paura che se avesse smesso di seguire il piano alimentare non sarebbe riuscita a mangiare correttamente, che sarebbe ingrassata a dismisura o che avrebbe ricominciato ad abbuffarsi. Era diventata un tipo di mangiatrice “ossessiva” che segue la dieta rigidamente, privandosi di ciò che non compare su quel foglio e terrorizzata all’idea di lasciarsi andare nello scoprire cibi nuovi.


A proposito, tu ti sei mai chiesta che tipo di mangiatrice sei? Sei anche tu una mangiatrice ossessiva come Imma oppure sei diversa?

Se vuoi saperlo puoi fare il mio test gratuito “Che tipo di mangiatrice sei” .


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Ma torniamo ad Imma.

Quando andava a cena con gli amici non si chiedeva “Cosa mi piace? Cosa voglio ordinare? Di cosa ho fame o voglia?” ma mangiava seguendo le regole ormai interiorizzate nella sua mente “Stasera pollo e insalata, io non posso permettermi altro”.

Sebbene il piano alimentare ricevuto 10 anni prima fosse stata un’ancora di salvezza a cui aggrapparsi per ritrovare la rotta giusta, adesso era diventato un limite alla sua libertà e al suo piacere, uno schema da seguire superfluo e limitante.

Era arrivato il momento di lasciare andare il modo rigido di mangiare con le regole e i divieti ed era arrivato il momento di abbracciare un modo di mangiare più connesso al proprio corpo, basato sull’ascolto dei segnali corporei, della consapevolezza e dell’intuito di cui siamo dotati già alla nascita.

Lei sapeva che il percorso non sarebbe stato facile, ma era pronta ad affrontare ogni sfida, perché il desiderio di godersi la vita al 100% era più forte.


Fase 3: “Come faccio a praticare Mindful Eating?”

Le proposi un percorso personalizzato di Mindful Eating di 10 incontri e Imma accettò con entusiasmo.

La sua strada verso l'autenticità e la serenità passava attraverso il Mindful Eating, ovvero l'alimentazione consapevole. Questo stile di vita non riguardava solo ciò che mangiava, ma anche come mangiava. La donna si rese conto che non si trattava solo di nutrire il suo corpo, ma anche la sua anima.

Così, settimana dopo settimana, iniziò a conoscere la Mindfulness e i suoi principi fondamentali e cominciò a applicarli al modo di alimentarsi e di trattare se stessa, il suo corpo e la dimensione del piacere a tavola.

Passo dopo passo cominciò a prendersi il tempo di gustare ogni singolo morso, di assaporare ogni aroma che i cibi emanavano e di ascoltare attentamente le sensazioni che provava mentre mangiava. Non c'era più fretta, né ansia di finire il pasto. Ogni pasto diventò un'esperienza in sé, un momento di connessione con se stessa e con il cibo che aveva scelto di far entrare nel suo corpo.

Ciò che rese tutto ancora più speciale era la consapevolezza che ogni scelta alimentare era una dichiarazione d'amore verso se stessa. Non c'era più spazio per la colpa o il giudizio, per le regole alimentari o “i famosi sgarri” perché ogni boccone era un gesto di amore verso il suo corpo, una celebrazione della sua femminilità e della sua unicità.


Fase 4: “Sono libera dalle diete e serena”

Le diete non furono semplicemente abbandonate, ma furono demolite con foga e passione. Imma intuì che non c'era un unico percorso verso la salute e la felicità. Si rese conto che il benessere non è un numero sulla bilancia, ma un equilibrio tra corpo e mente.

E così, giorno dopo giorno, la donna si sentì sempre più libera. Ogni volta che mangiava, sceglieva consapevolmente cibi che le facevano bene, che la nutrivano sia fisicamente che emotivamente. Non c'era più bisogno di nascondere il suo piacere per il cioccolato o rimandare i momenti di gioia che il cibo poteva portare nella sua vita.

La sua relazione con il cibo si trasformò in una danza, un'armonia tra il nutrimento e la gratitudine. Il cibo non era più un nemico, ma un compagno di viaggio. Si sforzava di scegliere con attenzione, di ascoltare il suo corpo e di assecondare i suoi desideri più autentici. Non si trattava di perfezione, ma di ascoltare se stessa e rispettare i suoi bisogni.

Questa donna non si preoccupava più dei commenti negativi o delle aspettative degli altri. Aveva imparato a essere felice con sé stessa, a celebrare la sua bellezza unica e a riconoscere il potere che aveva dentro di sé. Il suo peso non cambiò ma rimase stabile, nonostante non seguisse più quel famoso piano alimentare. Finalmente poteva lasciarlo andare e fidarsi del suo intuito, della sua capacità di saper riconoscere i segnali di sazietà e di sapersi fermare senza finire necessariamente tutto ciò che c’era nel piatto o in tavola.

I suoi viaggi, le sue gite fuori porta e le sue cene con gli amici non furono più causa di ansie e preoccupazioni su cosa o quanto avrebbe mangiato ma diventarono un’occasione per sperimentare cibi nuovi e condividere la gioia della convivialità.

Una volta Imma mi ha detto “Ora che ho scoperto la verità e la libertà, come posso fare per aiutare altre donne chiesto ad avere il coraggio di abbandonare le diete per abbracciare una vita di consapevolezza, libertà e autenticità?”.

A distanza di una anno dalla chiusura del percorso con Imma mi è sembrata giunta l'ora di raccontare al mondo la sua storia, perché possa essere di ispirazione ad altre donne ad abbracciare il mindful eating e a scegliere la felicità sopra qualsiasi regola imposta dalla società.

La testimonianza di Imma mi ricorda tanto la mia storia soprattutto per quel delicato momento di cambiamento in cui sentivo il desiderio di lasciare andare il piano alimentare e tornare ad alimentarmi liberamente, seguendo l’intuito come quando ero bambina ma dall’altra parte avevo il terrore di tornare indietro, di perdere il controllo, di conseguenze catastrofiche sul mio corpo. E invece non fu così. Quel cambiamento portò solo libertà, leggerezza e serenità.


Spero che questo articolo del blog ti abbia trasmesso amore, fiducia e la consapevolezza che ogni donna merita di amarsi e di essere amata per quella che è, al di là di quanto sia “brava a seguire una dieta”.


Corso online di Mindful Eating oppure percorso personalizzato


Se anche tu desideri smettere di stare a dieta (o stai cercando come smettere di abbuffarsi o come smettere di mangiare troppo) allora puoi iniziare ad approcciarti all’alimentazione intuitiva grazie al mio corso online di Mindful Eating.


Oppure, se desideri un percorso personalizzato puoi visitare la pagina del servizio dedicato e prenotare una prima consulenza con me online oppure in studio a Milano:





Al tuo benessere,


Zaira Salemi

Psicologa Psicoterapeuta

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